Saronno Giornata Mondiale del disegno industriale

Mercoledì 29 Giugno si celebra la Giornata Mondiale del Disegno Industriale. L’evento vuole sottolineare l’impatto che il disegno industriale ha in tutto il mondo su società, cultura, economia e qualità della vita.

Le aziende del Saronnese hanno offerto significativi esempi di disegno industriale il più delle volte abbinati a importanti innovazioni in campo tecnologico.

Il MILS vuole celebrare questa Giornata con un’esposizione temporanea che vuole richiamare l’attenzione sull’ “industrial design” di tre prodotti realizzati da aziende storiche del Saronnese: La radio Phonola mod. 547 con design realizzato da Livio e Pier Giacomo Castiglioni e da Luigi Caccia Dominioni (1940); L’auto CEMSA f11 progettata dall’ Ing. Antonio Fessia e con carrozzeria ideata da Nuccio Bertone (1946); Il televisore Phonola mod. 2118 (noto anche come “il marziano”) con design realizzato da Sergio Berizzi, Cesare Butté e Dario Montagni (1956).

Sono tre rimarchevoli esempi di design innovativo che hanno rappresentato una svolta (in alcuni casi una “rivoluzione”) negli specifici settori merceologici.

La mostra temporanea dal titolo “Importanti esempi d’industrial design anche a Saronno….” sarà allestita in uno spazio all’interno del Museo dove saranno esposti la radio e il televisore FIMI Phonola e una documentazione fotografica dell’auto f11.
La mostra sarà presentata alla stampa Mercoledì 29 Giugno alle ore 11.

Resterà aperta fino al 21 Novembre 2022, data che coincide con la Giornata Mondiale della Televisione e sarà visitabile dal pubblico nei giorni di apertura del MILS.

La radio dei fratelli Castiglioni e di Caccia Dominioni
Progettata alla fine degli anni ’30 e in produzione a partire dal 1940 fu una delle prime radio
in Italia a usare come materiale per il suo contenitore la bachelite anziché il legno. Il design

realizzato dai fratelli Castiglioni (Livio e Pier Giacomo) e da Luigi Caccia Dominion si ispirava alle forme delle macchine da scrivere e dei telefoni. Tra il 1938 e il 1940 si era accesa una polemica fra vecchi e giovani architetti con i giovani
che proponevano “soluzioni radicali”, a volte estremamente bizzarre.

La proposta dei fratelli Castiglioni e di Caccia Dominioni rappresentò il raggiungimento di un equilibro. Come osservato da Giò Ponti, il «nuovo stile dopo aver errato (nei due sensi di questa parola) attraverso espressioni assurde va trovando finalmente il suo carattere … Questa radio rappresenta un punto di svolta nella storia della progettazione industriale
italiana”.

La radio Phonola 547 fu inclusa dalla rivista AD Architectural Digest (28 Ottobre 2020) fra «i dieci oggetti che hanno segnato l’evoluzione del design italiano, ma anche quella degli italiani».

L’auto CEMSA F11
Nella seconda metà degli anni ’40 Saronno coltivò il sogno di diventare “una città dell’auto, in grado di affiancare e convivere con Torino e Milano”. La CEMSA F11 fu un prototipo di automobile berlina a quattro posti progettata per l’azienda di Gianni Caproni dall’ ingegner Antonio Fessia nel 1946-1947 e purtroppo prodotta solo in pochissimi esemplari.

La F11 era caratterizzata da soluzioni innovative, come ad esempio la trazione anteriore. La carrozzeria a 4 porte fu disegnata da Nuccio Bertone con uno stile che anticipava le linee della FIAT 1400; era prevista anche una versione cabriolet.
A causa di difficoltà finanziarie, la f11 non poté essere prodotta in serie. Nonostante l’esito infelice dell’operazione sia il progetto meccanico del Fessia che il design di Bertone fecero scuola e anticiparono la Lancia Flavia e la Fiat 1400. La carrozzeria berlina a tre volumi aveva una lunghezza di 4,40 metri e fu impostata secondo lo stile “Ponton” con parafanghi integrati che in Italia si affermeranno soltanto qualche anno più tardi con la Fiat 1400, la Lancia Aurelia e l’Alfa Romeo 1900. Particolarmente curata
l’aerodinamica, evidenziata dalle linee fluide.

La CEMSA F11 fu presentata al 34° Salone dell’Automobile di Parigi nel 1947 e poi al Salone di Torino del 1949 suscitando commenti entusiastici. Il TV girevole della Phonola. Nel 1956 nelle case dei neonati teleutenti italiani entrava un televisore “diverso e insolito” per le sue linee aerodinamiche e la sua simmetria, ma soprattutto per la separazione fra i comandi e lo schermo: nella cassetta di legno su cui poggiava il cinescopio era presente una presa per il telecomando; “il comodo futuro era già lì, a portata di mano”.

Era “il TV girevole” progettato da Dario Montagni, Cesare Buttè e Sergio Berizzi e prodotto dalla FIMI Phonola a Saronno dal 1956 al 1961 in due modelli: 17 pollici (mod. Phonola 1718) e 21 pollici (mod. Phonola 2118).
Era chiamato così per la possibilità di orientare lo schermo verso lo spettatore , ma qualcuno lo identificava anche come «il Marziano» per sottolineare l’innovatività quasi «rivoluzionaria» del suo design.

Scriveva Gio Ponti sulla rivista Domus nel 1956: “Finalmente un apparecchio che corrisponde ai miei desideri. Non più un mobile ma un apparecchio con una forma espressiva, giusta, sua e vera.” Del «televisore girevole» della FIMI Phonola rimangono pochissimi esemplari, tra i quali uno conservato al MILS, uno alla Triennale di Milano e un altro al MoMa di New York.

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